Celiachia e vaccino contro il Covid: se lo stanno domandando in tanti e il dubbio genera una certa preoccupazione.
Le persone affette da celiachia hanno un rischio superiore alla popolazione generale di sviluppare effetti indesiderati in seguito alla somministrazione del vaccino contro il SARS-CoV-2?
La risposta è NO.
Non esistono evidente scientifiche al riguardo. Pertanto, si raccomanda che le persone affette da celiachia seguano le indicazioni delle Autorità di Sanità Pubblica rivolte alla popolazione generale, riguardo alla vaccinazione contro il SARS-CoV-2.
Il rischio di ammalarsi è superiore nei celiaci?
Discorso diverso vale per il rischio di contrarre l’infezione. Infatti, nonostante ad oggi ancora non siano stati fatti studi che indagano direttamente il rischio Covid nei celiaci, ci sono evidenze disponibili.
Ciò che si deduce dai dati a disposizione è che le persone con celiachia non complicata, in trattamento dietetico, non presentano un maggior rischio di contrarre l’infezione o di avere un decorso più sfavorevole.
Attenzione però! Nel valutare il rischio Covid-19 nei pazienti celiaci, è importante considerare anche la presenza di complicanzioni neoplastiche e patologie auto-immuni associate alla celiachia.
Infatti, i pazienti affetti da celiachia complicata dalla presenza di iposplenismo – e che quindi sono immunodepressi a causa della ridotta funzionalità della milza – sono ad alto rischio di contrarre l’infezione.
Queste persone devono quindi seguire e rispettare con rigore le misure di prevenzione del Covid-19: distanziamento sociale, mascherine, ecc.
Diagnosi di celiachia durante la pandemia da Covid-19
In questo anno di emergenza Covid-19 è stato molto più complicato accedere agli accertamenti diagnostici per la celiachia.
Il motivo? La diagnosi di celiachia richiede negli adulti (e in una percentuale di casi pediatrici) l’esecuzione della duodenoscopia. L’esecuzione di questo accertamento presenta un alto rischio di trasmissione del Covid per l’operatore, in quanto provoca la nebulizzazione tipo aerosol della saliva e delle secrezioni delle prime vie digerenti.
NOTA BENE: Qualora ci fossero pazienti sospetti di celiachia, in attesa di eseguire la duodenoscopia, non va mai iniziata la dieta senza glutine o ridotto il contenuto di glutine nella dieta rispetto a quanto se ne sta assumendo. L’evoluzione dei sintomi del paziente in attesa di accertamento endoscopico va monitorata dal medico curante che deciderà, caso per caso, se trovare percorsi di urgenza per l’esecuzione di questo esame diagnostico.
Articolo di Martina Bortolotti
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